martedì 22 dicembre 2009

Una chiesa famiglia : comunità

(25 ottobre 2009)
Come ogni anno ci siamo ritrovati intorno all’arcivescovo Michel per l’assemblea diocesano di programmazione del nuovo anno pastorale. E’ una abitudine ormai consolidata quella di iniziare l’anno con questo momento, che al di là del confronto pastorale, rappresenta una occasione privilegiata per vivere una esperienza di chiesa fraterna. Penso sia infatti questa la prima caratteristica della chiesa in Niger : quella di sentirsi fratelli e sorelle nella semplicità e nell’impegno missionario. In effetti la nostra è una piccola famiglia formata da 41 preti, diocesani, missionari e fidei donum, 64 religiose e 3 fratelli religiosi, e 4 laiche consacrate e 4 laici consacrati. A questo gruppo aggiungete 3 laici delegati proveniente dalle 11 parrocchie della nostra diocesi e avrete il quadro completo della nostra assemblea.
Quest’anno ci siamo ritrovati per continuare a riflettere su come vivere e far crescere il progetto pastorale decennale che la nostra chiesa si è data. Il tema che sta guidando l’impegno della chiesa di Niamey da 7 anni ha questa formulazione: “Tutti responsabili e missionari in una Chiesa-Famiglia che testimonia l’evangelo nelle reità del Niger”. Ogni anno la nostra chiesa sta articolando questo tema intorno a cinque visioni. L’anno scorso avevamo soprattutto riflettuto sull’importanza di sostenere la famiglia. Quest’anno la priorità scelta aveva questa formulazione : “ Far crescere e sviluppare le COMUNITÀ CRISTIANE DI BASE dove le famiglie disperse si ritrovano per fare chiesa in uno spirito di comunione fraterna al fine di risvegliare in esse la loro vocazione battesimale e missionaria”.
L’idea è in realtà più semplice della sua formulazione. A partire dallo scorso Sinodo dell’Africa la chiesa africana ha scelto come idea teologica quella di pensarsi come famiglia. Le Comunità cristiane di Base sono lo strumento pastorale che accompagna questo cammino. La parrocchia africana non è pensata infatti come una struttura centrale intorno alla quale ruota tutto.
Essa vuole invece costituire a partire da piccole comunità di quartiere che si ritrovano insieme per ascoltare la parola di Dio, per vivere la fraternità e rendersi presenti con i segni della carità e della testimonianza cristiana.
La parrocchia diventa così la comunione organica e dinamica di CCB dove ogni battezzato può partecipare in modo attivo ed efficace ad una esperienza ecclesiale fraterna e arricchente.
L’esperienza delle CCB è qualcosa di molto bello per la vita di una parrocchia, perché permette a più persone di vivere una vera esperienza ecclesiale fatta di ascolto, condivisione e servizio alla carità. Grazie al’Assemblea Diocesana ogni parrocchia ha potuto tracciare le azioni per il suo vivere in CCB. Noi, dopo una pausa di riflessione dovuta al piccolo numero dei nostri cristiani, ci stiamo attrezzando per creare un gruppo di condivisione sulla parola che sia presente sul territorio. Il Vescovo durante l’assemblea ha anche affidato ad ogni parrocchia una frase del Santo Curato d’Ars per quest’anno dedicato al sacerdozio.
Per tutti poi ha concluso con un invito che penso possa arrivare anche in Italia. Il Vescovo ci ha detto : "Chiedetevi e chiedete alle vostre comunità come state vivendo la missione di annunciar la buona novella"
.

Don Domenico