martedì 23 novembre 2010

Galleria fotografica dal sito di Repubblica


Il Niger è il paese con i tassi di fertilità e mortalità infantile più alti del mondo, due aspetti contrapposti di un problema strutturale complesso che dopo il colpo di stato del 18 febbraio scorso e l'insediamento della giunta militare al governo, faticherà a trovare una rapida soluzione. Il tasso di crescita della popolazione nigerina è tra i più alti del pianeta con cifre ufficiali ed ufficiose comprese tra il 3,4% ed il 4%. Ogni Donna ha in media 7 figli ma ne desidererebbe almeno 11 ed oltre il 45% degli abitanti ha meno di 15 anni. Con questi ritmi gli attuali 14 milioni di nigerini arriveranno ad essere 50 milioni nel 2050, nonostante la mortalità infantile sia anch'essa tra le più alte del mondo con 81 morti entro il primo anno ogni 1000 bambini nati vivi. Il reportage documenta le condizioni di vita di alcuni giovani di Niamey e l'impatto della politica di recupero SEJUP sulle loro vite. Gli undici centri SEJUP del paese, sono gli unici luoghi dove i ragazzi di strada, anche con piccoli problemi penali, possono recarsi per imparare un mestiere, studiare o semplicemente lavare i propri vestiti. Poter evitar loro il carcere significa aver maggiori possibilità di recupero, soprattutto se possono contare su una struttura "sicura" come punto di riferimento.

"Ho trovato una galleria fotografica sul sito di Repubblica e mi piaceva condividerla. Sono una quindicina di foto molto belle... questa è quella che mi ha colpito di più. Facendo una ricerca più approfondita ho scoperto che queste foto, e un articolo più approfondito, provengono da un sito italiano (www.indipedia.it) che vi invito a leggere. Renato"

venerdì 25 giugno 2010

Comunicato stampa di Save the Children

04 giugno 2010
Niger: Save the Children, il perdurare della crisi alimentare i bambini spinge i bambini a spostarsi per migliaia di kilometri per raggiungere la capitale ed elemosinare nelle strade

Tantissimi bambini al di sotto dei cinque anni stanno compiendo viaggi epici in Niger con le loro famiglie, per raggiungere le grandi città dove tentano di sfuggire alla fame elemosinando nelle strade.

La povertà e la mancanza di cibo nei villaggi rurali hanno costretto numerose famiglie con i loro figli a percorrere migliaia di kilometri per raggiungere la capitale, Niamey.

La siccità ha provocato una progressiva desertificazione, con la conseguente scarsità di raccolti e una forte innalzamento dei prezzi alimentari che in alcune zone hanno toccato picchi di aumento del 30%. Le famiglie più indigenti, pertanto, impossibilitate a seminare o a comprare cibo sufficiente, stanno lottando per la sopravvivenza.
In base alle ultime stime, sarebbero ben 7,1 milioni le persone che non hanno abbastanza cibo, mezzo milione in più delle precedenti stime.
“Questo mese ho notato un numero crescente di donne e bambini ad elemosinare agli incroci.” Ha affermato Rachel Palmer, responsabile comunicazione di Save the Children in Niger. “Solitamente in questo periodo dell’anno, quando le scorte di cibo sono esaurite ma il nuovo raccolto è in arrivo, gli uomini abbandonano i villaggi in cerca di lavoro. Quest’anno, anche i bambini e le donne si sono aggiunte al grande esodo, a causa del crescente stato di povertà cui le famiglie vanno incontro. Per molti, questo significa percorrere lunghissime distanze, con i bambini costretti a mendicare”.

La crisi alimentare in Niger rischia di diventare una silenziosa emergenza che minaccia la sopravvivenza dei bambini. Il Niger presenta già uno dei più alti tassi al mondo di decessi infantili – un bambino su sei non arriva al quinto anno d’età – e metà di queste morti sono legate a stati di malnutrizione. Il peggioramento della crisi alimentare nel Paese sta mettendo ulteriormente a rischio le vite di molti bambini.

“Il Governo temporaneo in Niger ha richiesto assistenza immediata, ma la risposta dei Paesi sviluppati e dei donatori internazionali è stata lenta e insufficiente. L’entità della crisi è stata grossolanamente sottostimata e molti altri bambini moriranno se non agiamo subito!”, ha dichiarato Ibrahima Fall, Responsabile di Save the Children in Niger.